È atteso per fine marzo il varo di un disegno di legge delega che prevede la riforma degli ammortizzatori sociali basata su due pilastri:
1. l’indennità di disoccupazione generalizzata per assistere chi perde lavoro, finanziata con i contributi versati (pertanto non ha alcun peso sulla fiscalità generale);
2. la cassa integrazione gestita dagli enti bilaterali (e non dall’Inps) per affrontare le crisi aziendali.
Inoltre, altri due mutamenti sono attesi da tempo:
1. la previsione di un sostegno di tipo strutturale (e non una tantum) per i co.co.pro.;
2. la possibilità di consentire ai professionisti in difficoltà di usufruire di una copertura che dovrebbe essere alimentata da un meccanismo assicurativo gestito dalle casse professionali, senza interventi dello stato.
(Fonte Il Sole 24 Ore)