A cura di: Andrea Di Nino
Inizia l’autunno e, con esso, le ipotesi sui contenuti della prossima Legge di Bilancio, in particolare sul piano previdenziale e pensionistico.
Le prospettive di modifica del nostro ordinamento pensionistico sono molteplici e sono generalmente pensate per agevolare l’ingresso a pensione di alcune categorie di lavoratori, seppure al costo di alcune penalizzazioni.
Si parla, ad esempio, della “quota 41 per tutti”, consistente dal diritto al pensionamento una volta raggiunti i 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica e dal genere, ma con il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno – che, in alcuni casi, può comportare un taglio permanente della pensione anche del 20%.
A subire qualche modifica potrebbe essere anche il meccanismo delle “quote”, che nel tempo è passato da “quota 100” a “quota 102”, fino all’attuale “quota 103”. Al riguardo, si parla di una possibile proroga di quest’ultima, ma avanzano proposte anche sul suo definitivo superamento, per offrire maggiore flessibilità a partire dai 64 anni sino ai 72 anni con una incentivazione per chi ritardi il pensionamento.
Sembrano infine ormai certe le proroghe di “Ape sociale” e “Opzione donna”, strumenti pensionistici dedicati ad alcune categorie specifiche che non sono mai propriamente decollati.
Qualche novità potrebbe riguardare anche la previdenza complementare, specialmente rispetto alla destinazione del TFR ai fondi pensione.
Grazie per averci seguito e al prossimo aggiornamento!