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Legge di Bilancio 2025 – novità in materia di lavoro e di previdenza sociale

24 Gennaio 2025

In data 31 dicembre 2024 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge n. 207 del 30 dicembre 2024, contenente il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027(di seguito, “Legge di Bilancio”).

Molteplici sono le novità che avranno un impatto sulle imprese e i loro dipendenti.

Cosa cambia in busta paga?

Cessa al 31 dicembre 2024 il cuneo contributivo del 6-7% e in sostituzione la nuova manovra riconosce ai titolari di reddito da lavoro dipendente con reddito complessivo fino a 20.000 euro, una somma esentasse calcolata attraverso l’applicazione di specifiche percentuali al reddito da lavoro dipendente, determinate in funzione della fascia reddituale di appartenenza. Ai titolari di reddito da lavoro dipendente con reddito complessivo tra 20.000 e 40.000 euro viene riconosciuta un’ulteriore detrazione dall’imposta lorda rapportata al periodo di lavoro e determinata in base al reddito complessivo percepito.

È stata inserita poi una stretta sulle detrazioni dell’imposta lorda derivanti da oneri e spese detraibili. Per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro l’importo massimo detraibile sarà determinato oltre che dall’ammontare del reddito percepito anche dal numero dei figli a carico.

Le legge di Bilancio 2025 modifica, inoltre, le detrazioni per figli a carico, che fermo restando l’assegno unico, saranno fruibili per i figli tra i 21 e i 30 anni di età salvo i casi di disabilità accertata. Infine, le detrazioni per altri familiari a carico saranno limitate ai soli ascendenti conviventi con il contribuente.

Viene confermata, altresì, la riduzione delle aliquote fiscali IRPEF e degli scaglioni di reddito come per l’anno 2024. Parallelamente restano invariate la “no tax area” e il correttivo al trattamento integrativo in vigore nel 2024.

Infine, è stata introdotta una stratta per poter beneficiare di rimborsi esenti per vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea (come taxi e noleggi con conducente). Dal 2025 sarà infatti necessario che i pagamenti vengano effettuati con sistemi di pagamento tracciabili (carte di credito o debito, assegni e bonifici bancari o postali).

Sono state inoltre previste delle novità e delle conferme vantaggiose in materia di Welfare

È stataconfermata, innanzitutto, la soglia di esenzione dei fringe benefit a 1.000 euro, innalzata a 2.000 euro per i genitori lavoratori con figli fiscalmente a carico.  Previste anche nuove regole di determinazione del valore imponibile delle auto di nuova immatricolazione concesse dai datori di lavoro ad uso promiscuo con contratti stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2025. La Legge di Bilancio introducendo questa misura favorisce la concessione delle auto elettriche.

Per i lavoratori assunti a tempo indeterminato nel 2025 che trasferiscono la residenza a più di 100 km dalla precedente per lo svolgimento della nuova attività lavorativa è stata introdotta, inoltre, un’esenzione fiscale biennale nel limite complessivo di 5.000 euro annui sulle somme erogate o rimborsare dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati. La misura è rivolta ai lavoratori percettori nel 2024 di un reddito da lavoro dipendente non superiore a 35.000 euro.

Per ultimo, è stataconfermata per gli anni 2025, 2026 e 2027 l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività ridotta (PDR) al 5%.

La legge di Bilancio 2025 si sofferma poi delle misure a favore dei genitori lavoratori

In particolare, sono statiampliati ulteriormente il numero di mesi di congedo parentale indennizzato all’80% della retribuzione, portati a tre per chi concluderà il congedo obbligatorio nel 2025. Per i genitori lavoratori che hanno concluso il congedo obbligatorio nel 2024, il secondo mese previsto al 60% nel 2025 viene elevato all’80%.

È stato inoltreconfermato ed ampliato alle lavoratrici a tempo determinato e alle lavoratrici autonome in possesso di determinati requisiti il bonus mamme introdotto nel 2024. Estesa al biennio 2025 – 2026 la fruizione alle lavoratrici madri con almeno due figli fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

La normativa interviene inoltre a favore delle aziende situate nel Sud Italia

Insostituzione della Decontribuzione Sud terminata il 31 dicembre 2024, infatti, vengono introdotte due nuovi esoneri contributivi destinati rispettivamente a microimprese e piccole e medie imprese per definizione con meno di 250 dipendenti e alle imprese non rientranti in tale definizione che assumono lavoratori a tempo indeterminato nelle regioni del Sud Italia.

Ulteriore misura introdotta in tema contributivo riguarda i requisiti d’accesso per la Naspi

È statointrodotto un nuovo requisito contributivo per beneficiare dell’indennità di disoccupazione. I lavoratori che cessano volontariamente un rapporto di lavoro potranno accedere alla NASPI – per perdita involontaria dell’impiego nei successivi 12 mesi la cessazione volontaria – qualora abbiano maturato nell’espletamento del nuovo lavoro 13 settimane contributive. Sono fatte salve particolari casistiche individuate dalla normativa.

Focus sulle nuove misure in materia pensionistica

La prima novità riguardai giovani lavoratori che versano per la prima volta nel 2025 ad una forma di previdenza obbligatoria (quali l’AGO, le sue forme sostituite ed esclusive e la Gestione Separata) potranno scegliere di incrementare il loro montante contributivo mediante l’innalzamento dell’aliquota IVS a proprio carico fino ad un massimo di 2 punti percentuali.

Viene poi estesa ai lavoratori che entro il 31 dicembre 2025 maturano i requisiti per accedere alla pensione anticipata e optano per la permanenza in servizio la facoltà di rinunciare all’accredito contributivo della quota IVS a proprio carico. In considerazione dell’esercizio di tale diritto il datore di lavoro sarà esonerato dal versamento della predetta quota e la stessa, non più versata all’ente previdenziale ma corrisposta interamente al lavoratore, non concorrerà alla formazione del reddito ai sensi dell’art. 51, comma 2, i-bis del TUIR.

Viene introdotta, infine, la possibilità per i lavoratori appartenenti al sistema contributivo di anticipare il pensionamento attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare per il raggiungimento del requisito dell’importo soglia mensile altrimenti non perfezionato.  

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