Con 166 voti a favore, 112 no ed 1 astenuto, il Senato ha votato la fiducia al Governo approvando definitivamente la legge delega, meglio nota come Jobs Act. La legge contiene le deleghe al Governo ad emanare – entro sei mesi – i decreti attuativi sul nuovo contratto a tutele crescenti, il riordino dell’assicurazione sociale per l’impiego (Aspi), i nuovi ammortizzatori sociali, i servizi per il lavoro e le politiche attive, il codice semplificato delle discipline e delle tipologie contrattuali, la razionalizzazione delle procedure e degli adempimenti, l’aggiornamento delle misure di tutela della maternità. Di seguito le principali novità:
· licenziamenti economici: è previsto che, in tutti i casi d’illegittimità, la tutela per il lavoratore sarà rappresentata unicamente da un indennizzo “certo e crescente con l’anzianità di servizio”;
· licenziamenti disciplinari: in tale ambito la tutela reale rimarrà per ipotesi limitate, assimilabili alle fattispecie dei licenziamenti discriminatori;
· cassa integrazione: l’accesso agli interventi di integrazione salariale sarà limitato ai soli casi di cessazione temporanea ovvero di sospensione dell’attività aziendale con ragionevole prospettiva di ripresa dell’attività stessa;
· codice del lavoro: la disciplina dello Statuto dei lavoratori del 1970 verrà aggiornata in un Testo unico semplificato che conterrà le norme legislative di fonte nazionale relative alle diverse tipologie contrattuali e ai relativi rapporti di lavoro;
· controlli a distanza: è prevista anche la revisione della disciplina dei controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro (articolo 4 dello Statuto) tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive dell’impresa con la tutela della privacy del lavoratore.
(Il Sole 24 Ore, 4 dicembre 2014, pag. 2 e 3)