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Welfare aziendale: il valore aggiunto che migliora salute e produttività (One Health – 11 marzo 2025, Andrea Di Nino)

11 Marzo 2025

Le imprese che investono nel welfare sanitario non solo migliorano il benessere dei dipendenti, ma ottengono anche un vantaggio competitivo. Dalle casse sanitarie alle polizze, fino ai fringe benefit, ecco come il welfare aziendale può fare la differenza.

Negli ultimi anni, il welfare aziendale ha conosciuto una crescente diffusione, sia tra le grandi aziende strutturate sia nelle piccole e medie imprese (PMI), affermandosi come un’opportunità preziosa non solo per i dipendenti, ma anche per le aziende stesse. Questo fenomeno è stato favorito da una serie di incentivi fiscali introdotti dalla normativa vigente, come previsto, da ultimo, dalla Legge di Bilancio 2025.

L’importanza delle casse sanitarie nei contratti collettivi

Tra i principali strumenti di welfare in ambito sanitario, un ruolo sempre più rilevante è rivestito dalle casse di assistenza sanitaria integrativa e dalle polizze sanitarie. Questi strumenti, oltre a garantire benefici diretti per i dipendenti, grazie ai loro vantaggi fiscali, risultano ancor più vantaggiose sul piano economico, sia per i dipendenti che per le imprese. Le casse sanitarie integrative, ad esempio, offrono un supporto sanitario aggiuntivo, spesso integrativo rispetto al Servizio Sanitario Nazionale, e in molti casi sono costituite direttamente dalle parti sociali: per le aziende, in sostanza, è sufficiente applicare un contratto collettivo nazionale di lavoro (“CCNL”) e versare la contribuzione dovuta alla cassa di adesione – sia a proprio carico, che a carico dei lavoratori beneficiari – per permettere a questi ultimi di beneficiare delle prestazioni. 

In questo senso, è importante sottolineare il crescente ricorso alle casse di assistenza sanitaria nella contrattazione collettiva. Molti CCNL prevedono ormai l’adesione automatica a fondi sanitari integrativi, come il Fondo Metasalute per i metalmeccanici o il Fondo Est per i lavoratori del settore commercio. Questa tendenza riflette l’importanza crescente attribuita al benessere dei lavoratori e alla necessità di integrare le prestazioni del SSN.

Polizze sanitarie e fringe benefit: un vantaggio competitivo

Non solo le grandi aziende, ma anche le PMI hanno cominciato a riconoscere l’importanza di garantire ai propri dipendenti un accesso agevolato alle cure mediche. Questa scelta è legata sia al benessere delle persone che al ritorno positivo in termini di produttività, in quanto il miglioramento delle condizioni sanitarie dei lavoratori può tradursi in minori assenze per malattia e in un ambiente di lavoro più sano e motivato.

Accanto alle casse sanitarie, anche le polizze sanitarie offerte come fringe benefit stanno guadagnando crescente popolarità. Queste polizze sono diventate una componente fondamentale nelle strategie di attrazione dei talenti in un mercato del lavoro sempre più competitivo, soprattutto quando la copertura viene estesa anche alle famiglie dei dipendenti.

L’introduzione di questi strumenti nel panorama aziendale, tuttavia, non è priva di difficoltà, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle implicazioni fiscali. Sebbene il welfare aziendale goda di una serie di vantaggi fiscali e di crescente popolarità tra gli addetti ai lavori, difatti, la normativa che regola questi strumenti risulta spesso complessa e non sempre di facile implementazione, soprattutto per aziende poco strutturate come le PMI.

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